di Jorge Branco * -
L’agenda del Presidente Lula nella Repubblica Popolare della Cina è l’apice di un cammino di politica internazionale iniziata prima dell’insediamento, con la partecipazione alla COP 27 a novembre 2022, in Egitto. Da allora, e già come Presidente in funzione, Lula si è recato negli Stati Uniti e in Argentina e prevede una visita in Portogallo per il 25 aprile, festa nazionale.
Il ripristino della caratterizzazione della Cina come partner internazionale strategico è una vittoria importantissima di Lula. Sul piano della politica internazionale, Lula ha conquistato una quasi unanimità attorno al ristabilimento delle relazioni commerciali con la Cina. Il pragmatismo della borghesia primaria, in questo caso, pesa più delle convinzioni ideologiche.
Le prospettive aperte da una nuova fase dell’alleanza conosciuta come BRICS, con la rivitalizzazione della sua “Banca di sviluppo” e lo sblocco del commercio bilaterale, includendo anche nuovi modelli di conversione monetaria, sono altamente positive per l’economia brasiliana. Anche gli accordi in relazione a controllo ambientale, collaborazione tecnologica, comunicazioni e sviluppo industriale, dimostrano che le pretese di entrambi i governi sono quelle di superare il semplice scambio commerciale di beni (commodities) e avviarsi verso una relazione di maggior respiro.
Vista nell’insieme delle altre agende, quella di Lula in Cina significa la prima grande vittoria strategica sul bolsonarismo. L’opzione della “diplomazia bolsonarista” di allineare le proprie relazioni internazionali al modello trumpista si è tradotta nella trasformazione della Cina in un bersaglio di aggressioni, con conseguente raffreddamento dei rapporti. La sconfitta di Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi ha spezzato questa politica internazionale di allineamento subordinato, lasciando il governo Bolsonaro completamente isolato nelle relazioni fra Stati. L’economia brasiliana ne ha sentito le conseguenze.
Le relazioni privilegiate con la Cina ricadono anche sul continente latino-americano e caraibico. In particolare, sull’America del Sud. Il ripristino di contatti privilegiate della maggiore economia del continente con la Cina ha riflessi diretti sulle economie dei paesi vicini. Tende ad ampliare le condizioni favorevoli alla formazione di un’area sudamericana di collaborazione economica più ampia e solida. Con anche la riorganizzazione della Unasur come spazio di negoziati e convergenze fra gli Stati.
In questo senso, fra tutti i fronti di battaglia tra il campo progressista e il campo bolsonarista, questa è la prima grande vittoria consolidata del primo sul secondo. Se in altri campi, come la politica tributaria o monetaria, la battaglia è ancora indefinita, nella politica internazionale Lula non solo ha cambiato l’impostazione, ma ha anche ottenuto appoggio maggioritario nell’opinione pubblica e nelle relazioni sociali.
Al suono di "Um novo tempo", "Garota de Ipanema" e "Se esta rua fosse minha" Lula vince una battaglia decisiva nella guerra civilizzatrice contro la reazione.
* Sociologo brasiliano
Traduzione di Teresa Isenburg