Intervista di Marco Consolo –
A Città del Messico abbiamo appena incontrato Ricardo Patiño. Già ministro degli Esteri e ministro della Difesa del governo di Rafael Correa, attualmente è deputato di Revoluciòn Ciudadana al Parlamento di Quito e una delle voci emblematiche del continente latino-americano. Questa intervista è stata realizzata prima della violenta repressione e gli omicidi di manifestanti nelle mobilitazioni degli ultimi giorni, durante lo sciopero generale contro il governo.
Qual è il vostro bilancio sul governo Noboa ?
L’ ‘Ecuador sta attraversando una gravissima crisi politica, economica, sociale e di sicurezza, caratterizzata da una frattura democratica, da una crescente concentrazione di potere e da una rapida regressione dei diritti.
Il governo di Daniel Noboa opera senza legittimità democratica, sostenuto da un’alleanza tra élite economiche, partiti di destra, forze armate e l’imperialismo statunitense che agisce attraverso il comando sud e il FMI, e porta avanti un modello di neoliberalismo autoritario. Un modello che coniuga misure economiche regressive, uso politico del sistema giudiziario, persecuzione aperta dell’opposizione, criminalizzazione e repressione della protesta e militarizzazione dello Stato. Una strategia che mira a disarticolare le forze progressiste ed a consolidare un modello di accumulazione, facilitato dalla violenza, dalla paura e dall’esclusione.
Perché avete definito illegittimo il governo di Noboa ?
L’ultimo processo elettorale, concluso nell’aprile del 2025, è stato caratterizzato da illegalità e frodi. Le istituzioni chiamate a custodire il suffragio si sono trasformate in un ufficio elettorale al servizio di Daniel Noboa. Oltre a proscrivere i candidati, permettere a Noboa di distribuire bonus e regali per milioni di dollari proprio durante i mesi della campagna elettorale, è stata utilizzata la Procura dello Stato per intervenire nella campagna elettorale con l’obiettivo di screditare la nostra candidata presidenziale, Luisa González.
I risultati del secondo turno sono stati viziati dalle frodi. Nonostante Luisa González abbia ottenuto il 44% dei voti al primo turno (la stessa percentuale del candidato Noboa), secondo il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Noboa ha vinto al secondo turno con 11 punti di differenza, risultato matematicamente e politicamente impossibile.
Secondo il CNE, nel secondo turno la nostra candidata avrebbe ottenuto meno voti nel 38% dei seggi rispetto al primo turno, un altro risultato semplicemente impossibile. Ma nonostante le nostre richieste, il CNE non ha consentito l’apertura di alcuna urna per verificarne i risultati.
In altre parole, l’attuale presidente Noboa ed il suo governo sono il frutto di una sfacciata frode elettorale.
Come definiresti questo governo ?
Si tratta di un regime autoritario, in una narcoeconomia e un narco-Stato.
Gli ultimi tre governi successivi alla gestione di successo di Rafael Correa, il governo Noboa ha deteriorato tutti gli indicatori sociali, economici e soprattutto di sicurezza.
L’Ecuador sta subendo un aumento allarmante di reati mai visto nella sua storia, con una chiara infiltrazione delle bande criminali e del narcotraffico negli organismi di sicurezza, nei gruppi economici e nelle istituzioni statali.
Nonostante abbiano governato per due lunghi anni con lo “stato di emergenza”, con la polizia e l’esercito che praticamente popolano le nostre strade, nonostante abbiano cambiato tutte le leggi che si erano proposti, aumentato le tasse per “finanziare la lotta alla criminalità”, firmato un accordo militare con gli Stati Uniti che trasforma l’Ecuador in un’enorme base militare nordamericana, firmato accordi di cooperazione con l’Unione Europea e Israele, importato mercenari statunitensi, i risultati sono disastrosi.
L’Ecuador di Noboa ha un record vergognoso: delle 10 città più violente al mondo, 5 si trovano in Ecuador. Attualmente è il maggiore esportatore di cocaina al mondo verso l’Europa e il riciclaggio di denaro avviene sotto gli occhi e con la tolleranza delle autorità di controllo.
Una situazione in aperto contrasto con il passato governo di Rafael Correa, che aveva reso il nostro Paese il secondo più sicuro della regione, con un tasso di appena 5,8 omicidi violenti ogni 100.000 abitanti. Oggi, l’insicurezza è il maggiore male che affligge l’Ecuador e le politiche del governo sono state un fallimento su tutta la linea.
In Italia il governo Meloni ha appena approvato il “decreto sicurezza” che restringe drasticamente gli spazi democratici. In Ecuador avete parlato di “legislazione della paura”. In che consiste ?
È un pacchetto di cinque leggi, approvate dall’inizio del secondo mandato di Noboa (l’ultima il 27 settembre). Nonostante i loro titoli ingannevoli, confermano il progetto di un regime autoritario, legato al neoliberalismo autoritario. La “legge organica sulla solidarietà nazionale” (7 giugno), che crea un regime permanente di eccezione e impunità per le forze di polizia e militari. La legge sull’intelligence (10 giugno), che consente la sorveglianza di massa, violando i diritti umani e le libertà civili, facilita la persecuzione dei difensori dei diritti umani, dei giornalisti e degli oppositori e autorizza l’intercettazione delle comunicazioni senza ordine giudiziario. La legge organica “sull’integrità pubblica” (24 giugno) che attacca l’economia popolare e solidale, che vuole trasformare le cooperative di risparmio e credito in banche private e consente il licenziamento di massa dei dipendenti pubblici. La legge organica “per il rafforzamento delle aree protette” (10 luglio) che facilita la privatizzazione del patrimonio naturale. E da ultimo, la legge sul “rafforzamento e la sostenibilità del credito”, che permetterà alle banche private di entrare in affari con la banca degli affiliati alla previdenza sociale.
A proposito di lawfare, di guerra giudiziaria, l’ex-Vicepresidente Jorge Glass si trova attualmente in prigione con accuse pretestuose. In Italia c’è stata una campagna per la sua liberazione.
Vista la brutale persecuzione, alla fine del 2023, il nostro compagno ed ex vicepresidente Jorge Glas si era rifugiato nell’ambasciata del Messico e ha ottenuto asilo politico dal governo messicano, cosa di cui siamo profondamente grati. Ma nell’aprile del 2024, Noboa ha ordinato di invadere la sede diplomatica, violando la convenzione di Caracas, di Vienna e i principi basilari del diritto internazionale. Un vero e proprio sequestro. Oggi si trova nelle prigioni del regime, anche con problemi di salute, viste le pessime condizioni carcerarie a cui è sottoposto. Esigiamo la sua libertà ed un processo a Noboa per queste azioni criminali perpetrate dallo Stato.
Più in generale, qual è la situazione che deve affrontare la popolazione ?
Purtroppo, la sicurezza non è l’unico problema. Per quanto riguarda il tema energetico, nel 2024 l’Ecuador ha subito 4 mesi di pesanti blackout, fino a 14 ore al giorno. Nel settore della salute, gli ospedali sono senza medicinali, mancano i medici, attrezzature, pulizia, sicurezza, ecc. Sul versante dell’occupazione, è tornata la precarietà lavorativa. Nel sistema educativo, oggi 400 mila bambini e adolescenti ne sono esclusi.
Continuano gli attacchi all’ecosistema, con diversi tentativi di distruggere la natura, invadendo parchi e riserve naturali, in particolare a Kimsacocha e Olón.
Purtroppo, grazie alle frodi elettorali, Noboa ha ottenuto una maggioranza parlamentare. Una maggioranza che però si sta indebolendo con il passare del tempo e che combattiamo con forza, con un robusto gruppo parlamentare della Revoluciòn Ciudadana e alcuni legislatori di Pachakutic che rimangono leali al loro popolo.
Tuttavia, il governo è riuscito a far approvare leggi che consentono lo spionaggio e le perquisizioni extragiudiziali, l’appropriazione di risorse della previdenza sociale, l’impunità anticipata alle forze dell’ordine e l’esenzione fiscale per la famiglia Noboa.
Quali sono le prossime misure del governo ?
Di fronte ai risultati disastrosi, e non avendo più pretesti, Noboa utilizza lo stratagemma della convocazione di un referendum per modificare la Costituzione del 2008, una delle Costituzioni più progressiste al mondo.
Sostengono che si tratti di una camicia di forza che non gli permette di governare. Ovviamente, per loro è scomodo rispettare i diritti costituzionali, che non gli permettono di arricchirsi impunemente, li obbligano a costruire una società giusta e solidale, in cui non credono e su cui non vogliono impegnarsi.
Inoltre, nel referendum chiedono se si deve permettere l’installazione di basi militari in Ecuador.
Propongono, altresì, di eliminare l’obbligo dello Stato di finanziare i partiti politici. in modo che solo i milionari possano essere al potere.
Come sta rispondendo la popolazione ?
Il popolo ecuadoriano e le sue organizzazioni di massa, la CONAIE e il nostro movimento politico Revoluciòn Ciudadana, stanno dando battaglia contro questo governo, sia in Parlamento che nelle strade. C’è stata una grande mobilitazione popolare contro l’aumento del prezzo del diesel; una straordinaria manifestazione a Cuenca contro lo sfruttamento di Quinsacocha per difendere il nostro parco naturale, custode e riserva naturale dell’acqua.
Oggi siamo impegnati a costruire l’unità per difendere la Costituzione del 2008 e dire no alle basi militari straniere, all’eliminazione del finanziamento ai partiti politici.
Da ultimo, facciamo appello a livello internazionale a continuare la denuncia delle frodi elettorali nelle ultime elezioni, a denunciare la repressione e ad unirsi nella richiesta di libertà sia per i detenuti nelle ultime manifestazioni, che di libertà e salvacondotto per Jorge Glas
È importante fermare la repressione, le aggressioni contro i dirigenti politici e sociali, attraverso lo spionaggio, la persecuzione fisica e perfino il congelamento dei loro conti bancari.
E naturalmente, l’abrogazione delle misure economiche che incidono negativamente sulla vita del nostro popolo.
