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Basta con l’aggressione di Trump contro il Venezuela e la deportazione dei migranti

Il presidente Donald Trump ha appena annunciato dazi del 25% per “qualsiasi Paese che acquisti petrolio e/o gas dal Venezuela… su ogni commercio che realizzi con il nostro Paese”. Secondo la delirante dichiarazione, “il Venezuela ha inviato negli Stati Uniti, intenzionalmente e ingannevolmente, sotto copertura, decine di migliaia di criminali di alto livello e di altro tipo, molti dei quali sono assassini e persone di natura molto violenta”. Trump scrive che “tra le bande che hanno inviato negli Stati Uniti, c’è il Tren de Aragua, definito “Organizzazione terroristica straniera”.

Per criminalizzare i migranti venezuelani Trump ha riesumato una normativa del 1798, nota come “Legge dei Nemici Alieni” (Alien Enemies Act). Una misura che viola molteplici linee guida, risoluzioni e convenzioni internazionali sui diritti umani e contraddice le numerose risoluzioni dell’ONU sui diritti dei migranti tra cui la “Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie” (1990), nonché la  “Risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sui diritti umani dei migranti” (A/RES/73/195, 2018).

Invece di favorirne l’inserimento nella società o, in ultima istanza, di rimpatriarli in Venezuela in accordo con il governo Maduro, l’amministrazione ha sequestrato e deportato i primi 238 migranti in El Salvador, di cui molti hanno il permesso di lavoro negli USA. Il Paese centro-americano è governato dal suo ammiratore proto-fascista e carceriere Nayib Bukele, dove i migranti sono rinchiusi in un carcere di massima sicurezza in condizioni disumane, con l’accusa di essere pericolosi criminali senza nessuna prova.

Nei mesi scorsi, è stato lo stesso Bukele a proporne l’espulsione al neo Segretario di Stato, Marco Rubio, per far cassa sulla pelle dei migranti detenuti, chiedendo a Washington 6.000 dollari a detenuto. Una misura che in Italia ha cercato di applicare il governo Meloni che vorrebbe spedire i migranti in Albania e rinchiuderli nei “CPR”.

Questa azione non solo viola i principi fondamentali del diritto internazionale, ma ignora anche i motivi strutturali dell’emigrazione, causata fondamentalmente dall'imposizione di misure coercitive unilaterali (mal chiamate sanzioni), che pregiudicano doppiamente il popolo venezuelano.

Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea esprime la propria totale solidarietà con i migranti venezuelani, la cui stragrande maggioranza sono donne e uomini onesti, lavoratori e lavoratrici che hanno dovuto lasciare il proprio Paese a causa della politica economica coercitiva e delle misure unilaterali imposte dai successivi governi statunitensi e dai loro vassalli europei.

L’amministrazione statunitense deve finirla con la sua politica di aggressione, ingerenza e di destabilizzazione contro il governo bolivariano, rispettare la volontà di autodeterminazione del popolo venezuelano, rispettare i diritti umani di tutti i migranti e attuare politiche migratorie in linea con la normativa internazionale sui diritti umani.

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Roma 25-3-2025