Pubblichiamo l’articolo di Mariley García Quintana dal Gramna, quotidiano del Partito Comunista Cubano.
Il mondo è in lutto, è morto Papa Francesco. Con la sua scomparsa si conclude uno dei periodi più significativi della millenaria storia della Chiesa cattolica.
Nonostante il soffio di speranza che lo ha accompagnato nel vederlo salutare i fedeli in Piazza San Pietro la domenica di Pasqua, nelle ultime settimane la sua salute lo ha costretto a delegare molte delle sue responsabilità, senza tuttavia abbandonare le cause che aveva trasformate in bandiere di lotta, come le ingiustizie sioniste contro il popolo palestinese, la difesa della tutela ambientale e il suo impegno irrevocabile verso i più svantaggiati.
Negli 88 anni della sua vita feconda e impegnata, l’unico Sommo Pontefice nato in Occidente, latinoamericano e gesuita, ha vissuto il suo pontificato con l’austerità di chi si è sempre considerato un pastore devoto. Questa vocazione si rifletterà perfino nei suoi riti funebri, forse i più austeri che il cattolicesimo abbia mai visto.
Sebbene le procedure per la cerimonia funebre e l’elezione del nuovo Papa siano pressoché identiche, Francesco ha introdotto dei cambiamenti affinché i riti funebri si concentrino sull’espressione della fede della Chiesa nel corpo risorto di Cristo, ha spiegato a Russia Today l’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle cerimonie apostoliche.
Il dialogo interreligioso è stato uno dei temi centrali della sua amministrazione, poiché “ha aperto la Chiesa al mondo esterno in modi che nessuno dei suoi predecessori aveva mai fatto prima”, ha scritto Matthew Schmalz, professore di studi religiosi al College of the Holy Cross negli Stati Uniti.
Ha avuto colloqui con il principale leader religioso sciita l’ayatollah Ali Al Sistani; ha dialogato con rappresentanti dell’Islam e dell’Ebraismo, ha raggiunto uno storico riavvicinamento con la Chiesa ortodossa orientale e ha collaborato con anglicani, luterani e metodisti.
Ma fu la sua posizione inclusiva, mai praticata prima dal Vaticano, a renderlo il Padre che aprì a tutti le porte della Chiesa, fino ad allora rigide e conservatrici.
Con Francesco sono arrivate le donne alla Santa Sede, con la nomina di una suora italiana, suor Raffaella Petrini, come presidente della Città del Vaticano e con l’inclusione di 70 di loro nell’organismo che elegge i vescovi.
Il papato di Francesco segna un prima e un dopo.
Oggi le campane suonano per l’uomo umile, il difensore delle giuste cause, il Principe rivoluzionario della Chiesa cattolica; colui che ha lasciato la terra degli uomini in una modesta stanza della Foresteria di Santa Marta, e ha chiesto il riposo eterno non nella tradizionale e imponente cripta della Basilica di San Pietro, ma nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, per essere vicino alla sua immagine prediletta della Vergine.
Il Presidente della Repubblica decreta il Lutto Ufficiale per la scomparsa di Papa Francesco
In occasione della morte di Papa Francesco, il Presidente della Repubblica di Cuba ha deciso di dichiarare un periodo ufficiale di lutto nazionale dalle 6:00 del mattino del 22 aprile fino alla mezzanotte del 24 aprile 2025.
Fu un Sommo Pontefice progressista, molto attivo nella ricerca di soluzioni ai problemi globali che affliggevano l’umanità e l’ambiente, e un fervente difensore della pace, con il quale il nostro Paese concordò su molte questioni dell’agenda internazionale.
Nel corso della sua lunga e illustre carriera di capo di Stato e guida spirituale, Papa Francesco ha apportato importanti contributi al rafforzamento delle relazioni tra Cuba e la Santa Sede, basate sul dialogo rispettoso e mosse da profondi sentimenti di affetto per il popolo cubano.
Si è battuto per il miglioramento delle relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba, chiedendo al governo statunitense di abbandonare la politica di blocco contro la nostra nazione.
Ha mantenuto un’amicizia con il generale dell’esercito Raúl Castro Ruz e ha ricevuto il presidente Miguel Díaz-Canel presso la Santa Sede nel giugno 2023.
Durante il periodo di lutto ufficiale, la bandiera della Stella Solitaria viene esposta a mezz’asta sugli edifici pubblici e sulle istituzioni militari.
Messaggio del Generale Raúl Castro Ruz
L’Avana, 21 aprile 2025.
Riposa in pace, caro amico. La tua morte mi ha profondamente commosso.
Sei stato un uomo integro e coerente che ha ricambiato con affetto e buona volontà il rapporto umano che abbiamo instaurato. Ho un bel ricordo degli incontri che abbiamo avuto e apprezzo molto il suo affetto per il popolo cubano e il suo personale contributo a promuovere il dialogo fraterno e la comprensione nelle relazioni tra Cuba e la Santa Sede, che si sono rafforzate durante il suo pontificato.
La sua vita e il suo papato sono stati un esempio di lotta instancabile in difesa della pace e della fraternità tra i popoli. La sua costante preoccupazione per le pressanti sfide che l’umanità deve affrontare e la sua dedizione e il suo impegno nella ricerca di una soluzione praticabile e sostenibile a questi problemi saranno un esempio per tutti noi.
Come mi disse una volta, anch’io lo porterò per sempre nel mio cuore.
Raúl Castro Ruz
Segue COMUNICATO ASSOCIAZIONE ITALIA – CUBA
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba esprime enorme tristezza per la scomparsa di Papa Francesco
Con lui scompare una persona di grande importanza, costantemente impegnato ed esposto a sostegno della pace e dell’idea di giustizia sociale, con il reclamo ai “potenti del mondo” al rispetto dei diritti di coloro che sono privati di qualunque potere e della propria stessa vita, con la denuncia netta delle guerre come effetto diretto del grande affare delle industrie delle armi.
Di Papa Francesco ricordiamo l’esplicita condanna del genocidio in corso in Palestina ad opera dell’esercito sionista e di chi lo sostiene. Il richiamo costante alla difesa dell’ambiente che non deve essere sottomesso agli interessi di pochi.
A Cuba ha sempre dimostrato rispetto e amicizia, non ultimo con la condanna alla coercizione delle sanzioni unilateralmente imposte. È stato l’unico pontefice ad avere incontrato amichevolmente sia Fidel che Raúl e Miguel Diaz Canel.
Non a caso ha potuto contare tra i suoi più nefasti nemici gli ignobili personaggi della mafia cubano-americana.
Nel rendere omaggio alla scomparsa di questo grande uomo, l’ANAIC esprime la speranza che questa non diventi occasione per la cancellazione del suo messaggio e l’affermazione di tendenze retrive e reazionarie al vertice della chiesa cattolica.
Milano 21 aprile 2025
Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba