Pubblichiamo un estratto a cura della redazione di un lungo articolo pubblicato da Maurice Lemoine* sul suo blog. Qui l'articolo originale, in francese.
Il 13 aprile 2025 è stato dichiarato presidente della Repubblica il presidente uscente Daniel Noboa. Il risultato delle elezioni era stato contestato dalla candidata di sinistra Luisa González, ma approvato dall'OSA e dall'UE.
Le elezioni facevano seguito ad un periodo di forte instabilità nel paese: il presidente di destra, Guillermo Lasso, si era dimesso in seguito a gravi sandali e ad una situazione di insicurezza senza eguali in tutta l'America Latina. La destra era tornata al potere dopo dieci anni (2007-2017) di governo di Rafael Correa, un economista di sinistra, cui aveva succeduto Lenin Moreno, che però aveva tradito le aspettative degli elettori facendo delle scelte di destra in campo economico e politico. Nel 2021 Lasso viene eletto presidente.
In una situazione di estrema instabilità, nel 2023 si giunge alla campagna elettorale, che vede una nuova protagonista: la ex vice primo ministro di Correa Luisa Gonzáles, che scala i sondaggi. Il 9 agosto 2023 viene assassinato Fernando Villavicencio, candidato alla presidenza, quarto o quinto nei sondaggi, che si era costruito un'immagine di "puro", combattente contro la corruzione e il correismo. La vedova chiede chiarimenti a Lasso, ma lascia intendere che ritiene responsabili i correisti. Lasso coglie la palla al balzo e diffonde questa versione dei fatti, boicottando in tutti i modi i seguaci di Correa.
Al primo turno delle presidenziali Luisa González ottiene solo il 33,61% dei voti, bel lontano dalle sue aspettative; e si trova di fronte un candidato-sorpresa, l'imprenditore Daniel Noboa, che ottiene il 23,47%.
Nel frattempo vengono catturati numerosi membri del commando che aveva assassinato Villavicencio, ma misteriosamente mouiono uno dietro l'altro. Il giornalista Zurita "rivela" che agli assassini sono stati offerti 200.000 dollari per uccidere Villavicencio, e che guarda caso i responsabili erano i membri del governo di Correa. Naturalmente questo porta alla vittoria di Daniel Loboa e alla sconfitta di Luisa González.
Colpo di scena: in aprile del 2025, la vedova di Villavicencio accusa Noboa e il procuratore generale Diana Salazar di aver ostacolato le indagini sulla morte di suo marito e di averla manipolata perché facesse le sue dichiarazioni dell'epoca. Tuttavia le sue accuse non trovano eco nella stampa, e il 13 aprile 2025 Noboa viene nuovamente eletto.
Durante il suo primo mandato Noboa si distingue per un inasprimento della violenza esercitata dalla polizia e dall'esercito, per una serie di gravi episodi di corruzione, per errori disastrosi in politica internazionale che danneggiano l'economia del paese, per scelte sciagurate in economia interna e perfino per mobbismo contro la sua propria moglie, oltre che contro la ex moglie. Si susseguono le nomine a vice presidente in un clima tra la commedia dell'arte e la tragicommedia.
Alla vigilia del secondo turno delle presidenziali, Noboa dichiara lo stato di emergenza nelle province in cui la RIvoluzione Cittadina (il partito di Luisa González) ha ottenuto i suoi migliori risultati al primo turno. Di conseguenza, Noboa ottiene il 55,63%, ha cioè guadagnato l'11% dei voti rispetto al primo turno, mentre González resta al 44,37%.
Le reazioni degli altri paesi latinoamericani variano tra le congratulazioni al nuovamente eletto presidente Noboa, alla cautela nel riconoscere la sua vittoria. In breve tempo l'attenzione della comunità internazionale tende a spostarsi altrove, viste le scarse reazioni della stampa ecuadoriana alla accuse di irregolarità avanzate da Luisa González.
Nel paese vige uno stato di massima allerta.
- Maurice Lemoine, nato nel 1944, è giornalista e scrittore. E' stato caporedattore della Chronique d'Amnesty International dal 1993 al 1996, prima di entrare nella redazione di Le Monde Diplomatique, di cui pure è stato caporedattore dal 2006 al 2010. E' uno specialista del mondo caraibico e latinoamericano.